Una proposta folle: se vogliamo essere felici dobbiamo soffrire, se vogliamo guadagnare la vita dobbiamo perderla, se vogliamo seguirlo dobbiamo essere sconfitti.
Questo significa sconvolgere ogni logica umana.
Chi può condividere una tale follia?
Alla fine, però, questo disegno scellerato si rivela la strada giusta, tutto in virtù della Resurrezione.
Le sicurezze umane non sono mai sicure, purtroppo. Le cose non potranno sempre andare come vogliamo.
Invece se si ha il coraggio di perdere la vita, se si ha il coraggio di accettare la sconfitta, e se si ha il coraggio di portare le croci che ci cadono addosso durante il cammino, allora anche se perderemo questa vita, troveremo noi stessi.
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza». Mc 8,34-9,1