Siamo sempre pronti a criticare, a lanciare accuse agli altri, a dire questo non va bene, questo non si fa, io avrei fatto meglio…
Siamo come bambini che hanno paura di gioire, ma hanno paura anche di piangere, paura di tutto, che chiedono conferme per tutto.
Proprio come i cristiani che criticano sempre.
Criticano perché hanno paura di aprire la porta allo Spirito Santo, criticano sempre gli altri e mai se stessi.
Questo è triste.
Sono cristiani tristi.
In quel tempo, Gesù disse alle folle:«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori.Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Mt 11,16-19