Dalle regioni martoriate dalla guerra si levano anche oggi grida di dolore.
Nel vangelo di oggi Gesù ridà la vista a un cieco. Quel cieco è ognuno di noi. Siamo noi accecati dalla luce sporca del potere, del piacere, del pregiudizio, dell’interesse personale, o peggio dell’odio e del rancore.
Dona Signore quella luce a chi ha responsabilità politiche e militari, lava i loro occhi affinché abbiano il coraggio di scegliere la pace e non la sete di potere.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio». Mc 8,22-26